lunedì 19 gennaio 2015

Ode a Napoli


"Sono Rockocò, pizza e mandolino e me ne vanto"

                                                                                   cit.


BUON ANNO


Anche se dalla regia mi dicono che gennaio è quasi finito e io sono già in lizza per il blog più abbandonato dell'anno. YEAH.

Ci ritroviamo dopo così tanto tempo perchè queste feste natalcapodanizzie sono cominciate, almeno nella mia testa, ancor prima di vedere il primo babbo natale "spiderman" sui balconi delle case.
Sono entrato piano piano in uno stato di allontanamento dal mondo terreno,un Nirvana fatto di pace e relax in cui mi trovo ancora parzialmente.




Ma dato che gli impegni della vita si affannano, mi sono ricordato che tra le tante cose avevo anche un blog da portare avanti e non trascurare e gne gne gne.
Ieri sera ho finito di rileggere "così parlo Bellavista" ,penso sarà stata la terza volta che lo rileggo,per chi non lo sapesse è un piccolo compendio a metà tra filosofia e spassosi "fattariell", in cui De Crescenzo narra un po' di Napoli dal suo punto di vista e in cui traccia un po' le linee del pensiero napoletano.

Io da napoletano di provincia, almeno nell'adolescenza, non ho mai veramente avuto un vero sentimento di patriottismo verso la mia città e solo oggi che vivo napoli a contatto diretto tra università e  amici mi rendo conto di quanto io ami davvero Napoli e di come questa città ha profondamente cambiato anche me.
Un rapporto il mio che si è consolidato col tempo con una figura quella di Napoli che oggi sembra sempre più occidentalizzata ma che vive ancora profondamente la sua cultura.
E parlo di una personificazione di Napoli che riguarda sia la sua componente fisica come città fatta di vichi e vicoletti dove ogni giorno scopri qualcosa di nuovo sia la sua componente viva ovvero le persone portatrici della sua cultura
Una cultura che mi trovo d'accordo con De Crescenzo a definire "d'amore".
L'amore che tutti i napoletani, compreso me, trovano nel ricercare la compagnia altrui, nello stare insieme ed insieme adattarsi ai problemi che ci sono,tanti,frequenti e a tratti demoralizzanti.
Perchè io non idealizzo Napoli, le due componenti presentano una miriade di problemi che molto spesso ci fanno anche rimpiangere di esserci nati ma che secoli di cultura ci hanno insegnato ad adattarci e molto spesso a riderne.
Solo a Napoli puoi incontrare una persona per la prima volta in viaggio nei vari mezzi e in poco tempo saperne opere vite e miracoli.
Solo a Napoli puoi inserirti in qualsiasi conversazione e non sembrare invadente ma soltanto interessato a ciò di cui si sta parlando.
E mi rendo conto che solo a Napoli una persona che ha sempre avuto un animo timido come il mio, poteva imparare a stare a contatto con la gente e a non essere più spaventato o intimorito dalla vita di tutti i giorni.
Solo a Napoli tuo padre ti sveglia la mattina prestissimo e ti dice che è morto "Pino Daniele" e tu sconcertato ti alzi, accendi la tv, te ne rendi conto e scoppi in lacrime.
La Napoli magica dove ignoranza e amore condividono la stessa tavola tra nu piatt e past e patan,nu bicchier e vin e na tazzulell e cafè.

Una città da cui devo scappare perchè il futuro non è dei più rosei ma da cui non potrò mai separarmi e che porterò sempre con me ovunque andrò perchè mi insegnato ad essere un uomo d'amore.

Alla prossima chiacchierata amichevole.

Rockocò vi dice adieeee









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